La scelta del simbolo è stata la più immediata; i LIFE Devos si svolgono da lunedì al venerdì alle 7:30, orario per il quale la maggior parte di noi ha bisogno di una sveglia.

La palette invece ha richiesto un pochino in più di impegno. Si era formata una lotta fra due idee: fucsia e colori strabillianti per contrastare la tranquillità del mattino contro colori pastello per essere più in regola con il contesto. Alla fine ha vinto una via di mezzo; una palette che va da un colore acquamarina abbastanza profondo fino ad arrivare a un verde acceso. Il visual è stato generato con Blender 3D e Adobe After Effects.

L'identità visiva social invece l'ho progettata a scacchiera in modo di non sovvracaricare l'occhio ma anche dare un po' di varietà al contenuto.

Dopo è iniziato il lavoro con quella che sarebbe l'identità visiva della chiesa. Qui, avendo già un logo, sono partito dal linguaggio fotografico; ho fotografato punti iconici della città visti un po' come li vedrebbe chi li visita; dal basso, fissando non solo il loro complesso ma anche i dettagli.

Lo step successivo è stato definire uno stile. Sobrio ma giovanile, elegante senza essere troppo rigido; ho scelto di applicare, lì dove aveva senso, un filtro monocromatico alle foto.

Per ultimo, in occasione dell'evento inaugurale, il merchandising.

nota: i prodotti a seguito sono dei mockup e non rappresentano i prodotti reali. Le foto dei prodotti saranno caricate a breve.

Forse uno dei progetti più difficili che ho fatto finora, non per la sua complessità ma perché è una sfida personale; Come si racchiude la propria identità in un marchio?

Scelte e insicurezze vanno pari passo. Faccio troppo o troppo poco? Sono, o pretendo di essere? L'essere, secondo me, è sia condizione che scelta. Prima di esserlo, ho scelto. Ho scelto di essere gentile, ho deciso di amare, ho deciso eleganza e semplicità, ma anche estravaganza e colore. Ho deciso de uscire dalla norma e dallo stereotipo.

E così nacque un marchio che è un po' come me: un po' strano, flessibile ma non tanto da perdere l'identità, rigido ma non così di essere noioso.

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Da molti anni ho una relazione complicata con la fotografia. Quando ero appassionato perso non avevo i mezzi, persino neanche un telefono con cui fare le foto. Quando invece avevo i mezzi non avevo più il tempo, e quando finalmente ho avuto i mezzi ed il tempo, la passione si era un po' spenta.

Ma l'amore rimane sempre lì, quando ho dei progetti di fotografia, sia per lavoro che per l'università, mi emoziono ad avere uno scopo ed una "scusa" per utilizzare la macchina fotografica. Quando no, la guardo dicendo a me stesso, "dovrei uscire a fare qualche foto", e poi non succede mai.

Beh, c'est la vie.

(P.D: Vedete comunque le prossime slides che non sono vuote eh.)

Elaborato per l'esame di fotografia digitale, in collaborazione con una compagna di classe.

E poi c'è la mia ossessione malsana con i fiori.